A forza di ‘senza di me’ siamo rimasti senza elettori

mag 3, 2018 Categorie: Media ,Sui mass media
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Zampa: “A forza di ‘senza di me’ siamo rimasti senza elettori”
L’esponente Pd: “Serve un percorso congressuale che ci porti all’elezione di un nuovo segretario, perché la situazione politica complessiva e lo stato del partito sono molto gravi”

Intervista di Roberta d’Angelo a Sandra Zampa per Avvenire del 3 maggio 2018

Evitare la conta? Il nostro obiettivo non può essere questo. È stato fatto molte volte in passato e ha solo rinviato il problema. Che ora però va affrontato».

Sandra Zampa, ulivista, portavoce storica di Romano Prodi, chiede «chiarezza, trasparenza e sincerità. Non si possono avere due linee politiche che non si sono mai confrontate. Non si possono “armare” tifoserie che aggrediscono…».

Si riferisce al sito “Senza di me”?

A forza di “senza di me” siamo rimasti senza elettori. Nella complessità enorme della questione che stiamo vivendo è un modo stupido di reagire.

Ma se la direzione vota, si spacca…

Penso che la direzione debba avere due obiettivi: confermare la fiducia in Martina e avviare al più presto una fase congressuale.

Orfini dice che se ci si spacca, l’assemblea va convocata per il 12 maggio…

Va benissimo. Il prima possibile. Serve un percorso congressuale che ci porti all’elezione di un nuovo segretario, perché la situazione politica complessiva e lo stato del partito sono molto gravi.

Renzi chiede il diritto di dire la sua…

Nessuno pensa che non debba intervenire, ma così lui rischia di diventare una caricatura. Renzi non ha espresso una sua opinione in tv, ha parlato a nome del partito. Avrebbe fatto bene a venire in direzione e non andare in tv a dire cosa il partito aveva deciso, quando ancora il Pd non aveva riunito la direzione…

Crede che Renzi possa ricandidarsi?

Lo Statuto prevede due mandati, ma lui, non essendo state votate le sue dimissioni, credo possa ritirarle e ricandidarsi. Sarebbe assolutamente legittimo. Nessuno chiede a Renzi di non dire la sua e di non essere in prima fila, ma gli stiamo chiedendo di non impedire agli altri di parlare e di non impedire il lavoro di chi è stato chiamato a sostituirlo.

Lei avrebbe detto sì al confronto con Di Maio?

Qui si è trascurato un punto importante: quella di aprire un confronto con M5s – perché nessuno ha mai parlato di governo – è stata una risposta al presidente della Repubblica. Il mandato che Mattarella ha dato a Fico è stato di sondare il Pd. Trovo quindi non rispettoso non considerarlo. E questa è un’altra delle ragioni per cui Renzi farebbe bene a cominciare a vivere la vita del partito. Che è in uno stato di difficoltà gigantesca. Non è il momento di scherzare. Ora andare avanti significa avere un segretario con pieni poteri, che cominci a dare una direzione di marcia, una linea politica. Ma una sola.

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